Sprechi alimentari? Stop!
Lo scorso 14 settembre è entrata in vigore la tanto agognata legge 166/2016 o "legge Gadda", un provvedimento contro lo spreco alimentare che riorganizza il quadro normativo e regola le donazioni di alimenti e medicinali non venduti nei settori alimentare e farmaceutico.
Per chi possiede un’attività nel settore alimentare o una farmacia diventerà più semplice donare le eccedenze a organizzazioni no profit e ricevere benefici a livello fiscale. Nella pratica, ci sarà la possibilità di avere sconti sulla tassa rifiuti, in misura proporzionale al cibo o al materiale che si è donato, a patto che la donazione sia tracciata e sia possibile fornirne prova.
L'obiettivo è chiaro: la riduzione degli sprechi di ogni tipo, incentivando e promuovendo il più possibile il dono, la trasformazione, la redistribuzione delle eccedenze non solo alimentari e lungo tutta la filiera.
Prima di scendere nel dettaglio e capire le agevolazioni che possono interessare pasticcieri e gelatieri, vediamo i punti fondamentali di questa legge.
- La normativa viene semplificata per facilitare la donazione.
- Gli operatori del settore alimentare possono cedere gratuitamente le eccedenze alimentari alle organizzazioni che si occupano di distribuirle agli indigenti, senza alcuno scopo di lucro.
- Gli alimenti possono essere ceduti anche oltre il termine minimo di conservazione purché l’imballaggio sia integro e siano state rispettate idonee condizioni di conservazione. Per i prodotti freschissimi, come lo yogurt o il latte, che riportano una data di scadenza non è cambiato nulla, le etichette devono essere rispettate.
- Prima dell’entrata in vigore della legge i prodotti con il termine minimo di conservazione (il famoso "Da consumarsi preferibilmente entro") venivano buttati via per timore di incorrere in sanzioni con la donazione; oggi si possono tranquillamente donare alimenti con il TMC già superato, purché rispettino le caratteristiche di integrità e comunque entro un massimo di 30 giorni da tale termine.
- I prodotti da forno invenduti entro le 24 ore successive alla produzione sono considerati eccedenze alimentari e non idonei alla rivendita nei negozi e nei supermercati e possono quindi essere donati a soggetti cessionari.
- I ristoranti, previo accordo con le regioni, dovrebbero essere dotati di contenitori riutilizzabili e riciclabili, idonei all'asporto del cibo avanzato dai clienti (le famose doggy-bag!).
- Nessun obbligo di donare, ma agevolazioni per chi lo fa. Prima un qualsiasi soggetto economico poteva donare solo avendo fatto una dichiarazione preventiva cinque giorni antecedenti la donazione. Con la nuova legge basta una dichiarazione consuntiva a fine mese e solo se la donazione è di importo superiore ai 15mila euro.
I numeri dello spreco alimentare e l'inizio di una nuova stagione sostenibile
I dati Coldiretti parlano chiaro: lo spreco alimentare prima della Legge Gadda costava all'Italia 12,5 miliardi di euro; una cifra spropositata che andava ridimensionata intervenendo lungo tutta la filiera di produzione e distribuzione dell'alimento, proprio come fa questa nuova legge che, a differenza di quella francese, non ha un'impostazione sanzionatoria ma di snellimento burocratico e di incentivi per chi si dimostrerà virtuoso. Un'ottica sostenibile che coinvolge tutti, dai produttori ai consumatori.
Dal 14 settembre 2016 gli operatori alimentari possono cedere le eccedenze a soggetti donatari che possono ritirarle per destinarle in forma gratuita, prioritariamente agli indigenti. La cessione comporterà la presenza di un documento di trasporto (o documento equipollente) in grado di consentire la tracciabilità del prodotto; la dichiarazione riepilogativa a fine mese sarà necessaria solo se la donazione supera i 15 mila euro mensili. Secondo le stime, l'osservanza di questa legge potrebbe dimezzare il volume degli sprechi nel giro di dieci anni. Un'altra novità, che coinvolge soprattutto i consumatori, riguarda i ristoranti o tutti quei luoghi pubblici dove si può consumare del cibo: la pratica di portare a casa il cibo avanzato nelle apposite vaschette verrà incentivata e, anzi, sarà vista come un comportamento virtuoso. All'estero, d'altronde, è un\'abitudine consolidata, anche se gli avanzi non sono destinati al cane, o almeno non necessariamente.
Recupero intelligente in pasticceria e in gelateria
Al di là della Legge Gadda, è importante segnalare una visione generale nuova e sostenibile. In pasticceria, per esempio, recuperare intelligentemente gli avanzi consente di risparmiare, se non addirittura trarre profitto, ogni giorno: un avanzo può trasformarsi in qualcosa che incrementa le vendite, come ad esempio i resti di brioche ancora buoni e freschi possono essere stoccati subito in abbattitore, poi desurgelati a temperatura ambiente per essere usati in ricette bilanciate per preparare pan di spagna o mignon diversi dal solito.
In gelateria, invece, utilizzare la frutta di fine giornata per produrre dell'ottimo gelato è un modo intelligente e consapevole di ridurre gli sprechi e dare ai prodotti una nuova vita.