5 dolci tradizionali per la tua vetrina di novembre

Le festività che segnano la fine di ottobre e i primi giorni di novembre possono essere considerate delle piccole anteprime del Natale. Non solo perché di origine religiosa, ma anche perché portano in tavola menu di dolci tradizionali che – regione per regione – scandiscono l’avvicendarsi delle feste segnandone man mano l’arrivo. Si tratta spesso di dolci caserecci, nati dalle ricette tramandate di generazione in generazione, di tipicità locali che, con il passare degli anni, hanno oltrepassato i confini tradizionali per trovare posto sulle tavole di tutt’Italia.

Ebbene sì, i grandi classici della tradizione pasticcera nostrana non possono proprio mancare nella vostra vetrina autunnale, con i loro colori e sapori intensi ed avvolgenti ed eventualmente, per i più creativi, con qualche curiosa variante rispetto alla ricetta originale! Ecco allora 5 dolci perfetti per celebrare con dolcezza le festività di novembre.

Il Pan dei morti e tutta la dolcezza dei canditi

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Chi vive a Milano avrà già visto far capolino dalle vetrine delle pasticcerie un dolce dalla forma buffa, ovale, allungata e schiacciata: è il famoso Pan dei morti, creazione pasticcera tipica della tradizione lombarda che celebra il giorno dedicato ai defunti (ma richiesto fino alle feste dell’Avvento).

Di memoria antica, è una dolcezza contadina tanto gustosa quanto nutriente. Nella sua ricetta originale ha biscotti secchi sbriciolati, cacao e frutta secca (fichi, mandorle, uvetta) e racchiude anche sapori più decisi e agrumati: aggiungete Arancia e Cedro canditi dalla linea Giuso Amordifrutta e la ricetta è completa. 

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Vino rosso e Pan co’ Santi

Morbidi lievitati dolci racchiudono un cuore di uvetta, noci e miele, e un pizzico di pepe nero a esaltarne il sapore intenso. Il Pan co’ Santi è tra le bontà tradizionali senesi più famose, la cui ricetta è conosciuta fin dall’Ottocento. Inizialmente nati come pietanza salata, da accompagnare a un buon rosso novello, col tempo hanno visto modificare la propria ricetta con l’aggiunta di miele e zucchero in quantità sempre maggiori fino a trasformarsi in veri e propri dolci, da servire con un bicchiere di Vin Santo! Arricchite alla ricetta originale con l’Uvetta cilena al rhum, dalla linea di Frutta candita e semicandita Spirituals di Giuso, per una delicata e saporita variante. 

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I Papassinos di Sardegna

Piccoli, ricoperti di glassa di zucchero, golosi e croccanti, i Papassinos sono dolci tradizionali che si preparano in tutta la Sardegna durante i mesi autunnali e invernali. Nati per celebrare la festa di Ognissanti, sono figli di una cucina povera e veloce, fatta di ingredienti semplici ma gustosi: farina, zucchero, uova a cui si aggiungono frutta secca (mandorle, noci e uvetta) e un tocco di dolcezza dato dalla morbida glassa in zucchero che li ricopre.

Come ogni ricetta tipica che si rispetti, le varianti sono infinite, specie quando si tratta di aromatizzazione: oltre agli “immancabili”, scorza di arancio e limone (perfetto lo Scorzone di Limone Amordifrutta) e semi di finocchio, questi sfiziosi dolcetti si prestano molto all’abbinamento con aromi quali cannella o anice.

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Rame di Napoli, la moneta più dolce che c’è

Non lasciatevi ingannare dal nome: anche se “di Napoli” queste irresistibili prelibatezze della nostra tradizione culinaria sono dolci tipici siciliani. La loro origine fa riferimento all’unificazione del Regno delle Due Sicilie, avvenuta agli inizi dell’Ottocento, e alle monete (“rame”, appunto) coniate in quell’occasione.

Deliziosi bocconcini al cioccolato, sono il dolce tipico delle feste dei Santi e dei Morti durante le quali spopolano nelle vetrine di tutte le pasticcerie dell’Isola. Morbidi e speziati, dal gusto ricco di scorza d’arancia, cannella e miele, vengono ricoperti con cioccolato e marmellata d’arancia, per poi essere completati con una spolverata di granella di pistacchio. Ideale, dalle referenze Giuso, la Confettura Extra Amordifrutta Arance Navel, dalla struttura morbida e densa.

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Il “morticiello” napoletano

È il dolce più scaramantico della tradizione napoletana: un “torrone” morbido che, di fatto, non è un torrone, a base di cioccolato, crema di gianduia, cioccolato fondente, cioccolato bianco e nocciole. A causa della sua forma lunga e schiacciata che ricorda vagamente una cassa da morto, O’Morticiello (o Torrone dei Morti) celebra il Giorno dei Morti da centinaia d’anni ed esiste oggi in più di quaranta versioni. Provate a offrire ai vostri clienti una golosa variante al caffè aggiungendo del Caffè espresso 100% Arabica Colombia dalla gamma Insaporenti Giuso.

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